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L’Auto di domani: sicura, sostenibile e accessibile

Il mondo dell’automobile sta attraversando una fase di innovazioni profonde volte a migliorare le performance di sicurezza, di sostenibilità ambientale ma anche di comfort e di accessibilità dell’auto. Innovazioni che avranno importanti riflessi culturali, sociali ed economici. Una trasformazione destinata a compiere importanti passi avanti in direzione di un obiettivo a doppio Zero: Zero emissioni dai trasporti e Zero vittime sulla strada. Una trasformazione che la Fondazione analizza dal 2017. Da allora sono passati più di sei anni.  Viene da chiedersi: a che punto siamo? Cosa è stato fatto? Cosa ancora si deve fare? Quali sono i benefici attesi e riscontrati dall’evoluzione del veicolo e quali le criticità emerse ancora da affrontare? Lo studio intende rispondere a queste domande, attraverso approfondimenti legati all’automazione, all’elettrificazione e all’evoluzione dei servizi di mobilità connessi. All’automazione è dedicato il primo capitolo in cui è descritto in modo analitico lo stato delle tecnologie abilitanti funzioni sempre più progredite di assistenza alla guida, da quelle oggi disponibili in commercio su larga scala, fino alla guida completamente autonoma. Altrettanto significativi sono stati gli approfondimenti affrontati nel secondo capitolo dedicato ai processi di diffusione delle autovetture a batteria in Italia e al loro impatto in termini emissivi e di parco. Questa sezione del lavoro analizza, da un lato, i possibili benefici e opportunità offerte nel lungo periodo da questo sistema di alimentazione; dall’altro, le criticità che emergono da una forzata elettrificazione della mobilità su gomma, in particolare in termini di accessibilità (si pensi ad esempio ai territori con Pil pro capite più basso, dove la presenza di veicoli elettrici è insignificante), energetici (consumo e sicurezza) ed emissivi. L’ultima parte del lavoro, al quale è dedicato il terzo capitolo, affronta il tema dell’evoluzione dei servizi. Gli obiettivi di questa sezione della ricerca riguardano il modo in cui il veicolo potrà essere supportato dalle infrastrutture fisiche e digitali anche con l’attivazione di servizi di mobilità. Lo studio, nel dettaglio, descrive i principali servizi innovativi per la mobilità, abilitati dall’evoluzione e sviluppo delle tecnologie digitali per veicoli connessi, cooperativi e autonomi e infrastrutture intelligenti, che consentiranno di offrire scelte di mobilità più razionali, convenienti e sostenibili all’utente e una gestione evoluta della mobilità più efficiente per gli enti competenti a livello locale e nazionale.

Gli effetti dell’AEB nella riduzione dei sinistri

L’indagine si inserisce in un percorso di ricerca iniziato nel 2019 con un approfondimento sul rischio di incidentalità derivante dai diversi modelli di auto in funzione delle tecnologie per la sicurezza presenti a bordo, attraverso l’analisi dei dati di incidentalità, di veicoli dotati di scatole nere, in funzione della percorrenza annua.
Lo studio ha inteso valutare gli effetti dell’introduzione di sistemi del tipo AEB (Autonomous Emergency Braking – ADAS), in questo ulteriore progetto di ricerca focalizzato su quegli incidenti che possono trarre beneficio da tale sistema, “il tamponamento”, cercando al contempo di limitare gli effetti di disomogeneità tecnologica e di efficienza nella comparazione fra veicoli di età diversa.
A tal fine, è stato effettuato un complesso lavoro di integrazione dei dati delle scatole nere con quelli provenienti dal Data Base ACI – ISTAT sulla natura degli incidenti, e i dati del Pubblico Registro Automobilistico per l’analisi dei modelli e anno di immatricolazione di ciascun veicolo coinvolto nell’incidente. La ricerca ha valore sperimentale e innovativo di grande importanza: oltre 3 milioni di veicoli monitorati e 25 miliardi di km percorsi. Dallo studio, per esempio, emerge che la riduzione dei sinistri per tamponamento nei veicoli con meno di 3 anni è stimata al 45%: in media, quasi 1 tamponamento su 2 è evitato grazie a tale tecnologia. Un dato non trascurabile se si considera che gli incidenti per tamponamento rappresentano circa un terzo del totale.

Gli effetti dell’AEB nella riduzione dei sinistri

Roma, 13 ottobre 2020, ACI e Bosch presentano i risultati dello studio Gli effetti dell’AEB nella riduzione dei sinistri. Il sostegno della tecnologia nella lotta agli incidenti.

Lo studio, realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) del Politecnico di Torino, si inserisce in un percorso di ricerca iniziato nel 2019 con un approfondimento sul rischio di incidentalità derivante dai diversi modelli di auto in funzione delle tecnologie per la sicurezza presenti a bordo, attraverso l’analisi dei dati di incidentalità, di veicoli dotati di scatole nere, in funzione della percorrenza annua.

Quest’anno, la Fondazione ha inteso valutare gli effetti dell’introduzione di sistemi del tipo AEB, in questo ulteriore progetto di ricerca focalizzato su quegli incidenti che possono trarre beneficio da tale sistema, “il tamponamento”, cercando al contempo di limitare gli effetti di disomogeneità tecnologica e di efficienza nella comparazione fra veicoli di età diversa.

A tal fine, è stato effettuato un complesso lavoro di integrazione dei dati delle scatole nere con quelli provenienti dal Data Base ACI – ISTAT sulla natura degli incidenti, e i dati del Pubblico Registro Automobilistico per l’analisi dei modelli e anno di immatricolazione di ciascun veicolo coinvolto nell’incidente.

La ricerca ha valore sperimentale e innovativo di grande importanza: oltre 3 milioni di veicoli monitorati e 25 miliardi di km percorsi.

La riduzione dei sinistri per tamponamento nei veicoli con meno di 3 anni è stimata al 45%: in media, quasi 1 tamponamento su 2 è evitato grazie a tale tecnologia. Un dato non trascurabile se si considera che gli incidenti per tamponamento rappresentano circa un terzo del totale.

Guarda la conferenza stampa

 

La frontiera tecnologica nella lotta agli incidenti stradali. Il ruolo degli ADAS

Lo studio affronta e valuta l’efficacia dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS) e il loro impatto sulla sicurezza dei veicoli. La ricerca, basata sui dati provenienti dalle “scatole nere” di un campione di 1,5 milioni di veicoli nel 2017 e 1,8 milioni nel 2018, analizza l’esposizione al rischio di diversi modelli di auto vendute in Italia, considerando per la prima volta i chilometri percorsi dalle vetture.

#ForumAutoMotive

Milano, 28 e 29 ottobre 2019 – #ForumAutoMotive. L’Automobile Club d’Italia e BOSCH insieme per la sicurezza stradale. E’ stato presentato lo studio “La frontiera tecnologica nella lotta agli incidenti stradali”, realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo di ACI, in collaborazione con il Politecnico di Torino, che valuta l’efficacia dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS) e il loro impatto sulla sicurezza dei veicoli. La ricerca, basata sui dati provenienti dalle “scatole nere” di un campione di 1,5 milioni di veicoli nel 2017 e 1,8 milioni nel 2018, analizza l’esposizione al rischio di diversi modelli di auto vendute in Italia, considerando per la prima volta i chilometri percorsi dalle vetture.

Leggi lo studio

 

68a Conferenza del Traffico e della Circolazione

Con “Galileo” una mobilità più consapevole, meno file, più tempo, più sicurezza.

Nuovo sistema satellitare europeo per combattere la congestione.

Nelle nostre città 1 minuto su 4 in auto è sprecato nel traffico e nella ricerca di un parcheggio. La congestione stradale ci costa oltre 5 miliardi di euro ogni anno, a cui vanno aggiunti molti dei 30 miliardi di spesa sociale per incidenti stradali. La statistica non ci conforta, prevedendo un aumento dell’urbanizzazione con punte del 50% fino al 2050, ma la tecnologia sì, soprattutto quella satellitare che entro il 2020 equipaggerà il 90% dei veicoli su strada. Anche questa, però, mostra ancora limiti che ne compromettono l’efficacia. La rivoluzione copernicana è rappresentata da “Galileo”, il sistema satellitare civile europeo, ideato dalla Comunità Europea e dall’Agenzia Spaziale Europea, indipendente e compatibile con quello russo e statunitense.

E’ quanto emerge dallo studio La Mobilità ai tempi di Galileo, realizzato dalla Fondazione Caracciolo dell’ACI e presentato oggi alla 68a Conferenza del Traffico e della Circolazione, organizzata dall’Automobile Club d’Italia. All’evento ha partecipato anche Antonio Tajani, vice presidente della Commissione Europea e Commissario europeo all’Industria e all’Editoria.

Sfruttando le più avanzate tecnologie, rispetto agli altri sistemi satellitari Galileo è più preciso, più affidabile, con una più estesa copertura territoriale e soprattutto più funzionale: sarà il sistema operativo per la smart mobility di domani. Non solo ridurrà il traffico e la congestione, ma costituirà la piattaforma per app e programmi di gestione ed ottimizzazione della mobilità.

Grazie anche al contributo di ACI che ha messo a disposizione il proprio know how al progetto, Galileo faciliterà la vita agli automobilisti con la semplificazione delle procedure amministrative dei veicoli e l’incremento della sicurezza stradale. Galileo consentirà infatti il pagamento in tempo reale di pedaggi e tasse in base alle condizioni del traffico e all’utilizzo effettivo dell’auto, oltre a potenziare con i sistemi eCall i servizi di soccorso stradale, riducendo al minimo i tempi di intervento per guasto o incidente.

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La mobilità ai tempi di “Galileo”

Nelle nostre città 1 minuto su 4 in auto è sprecato nel traffico e nella ricerca di un parcheggio. La congestione stradale ci costa oltre 5 miliardi di euro ogni anno, a cui vanno aggiunti molti dei 30 miliardi di spesa sociale per incidenti stradali. La statistica non ci conforta, prevedendo un aumento dell’urbanizzazione con punte del 50% fino al 2050, ma la tecnologia sì, soprattutto quella satellitare che entro il 2020 equipaggerà il 90% dei veicoli su strada. Anche questa, però, mostra ancora limiti che ne compromettono l’efficacia. La rivoluzione copernicana è rappresentata da “Galileo”, il sistema satellitare civile europeo, ideato dalla Comunità Europea e dall’Agenzia Spaziale Europea, indipendente e compatibile con quello russo e statunitense.
Sfruttando le più avanzate tecnologie, rispetto agli altri sistemi satellitari Galileo è più preciso, più affidabile, con una più estesa copertura territoriale e soprattutto più funzionale: sarà il sistema operativo per la smart mobility di domani. Non solo ridurrà il traffico e la congestione, ma costituirà la piattaforma per app e programmi di gestione ed ottimizzazione della mobilità.
Galileo faciliterà la vita agli automobilisti con la semplificazione delle procedure amministrative dei veicoli e l’incremento della sicurezza stradale. Galileo consentirà infatti il pagamento in tempo reale di pedaggi e tasse in base alle condizioni del traffico e all’utilizzo effettivo dell’auto, oltre a potenziare con i sistemi eCall i servizi di soccorso stradale, riducendo al minimo i tempi di intervento per guasto o incidente.