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Patenti

La Fondazione Caracciolo, con questo sintetico Report, intende fornire una fotografia di insieme su un importante indicatore culturale, sociale ed economico delle scelte di mobilità e, indirettamente, anche occupazionale (si pensi, ad esempio, oltre alle autoscuole, al settore del trasporto di persone e merci), dei cittadini italiani: l’acquisizione delle patenti A, B, C e D.
Finalità del lavoro, oltre ad analizzare l’andamento delle patenti emesse nel periodo considerato, è stata quella di interrogarsi (e, ove possibile, ipotizzare) sulle motivazioni che possono aver determinato l’andamento qui tracciato.
L’analisi prende in considerazione i dati relativi agli ultimi 13 anni disponibili (2005, 2010, 2015 2018) e illustra dapprima i valori complessivi relativi alle “patenti emesse” e, successivamente, i dati suddivisi per singola categoria.

Patente a punti: effetti e comparazioni

Dopo un lunghissimo iter legislativo, nel 2003 è stata introdotta in Italia la patente a punti. Si tratta di uno strumento sanzionatorio già presente in altri ordinamenti che ha, come noto, contribuito a ridurre il numero delle vittime stradali.

Così, come si evince dal raffronto con la legislazione presente in altri Paesi, la forza della patente a punti è stata quella di incidere sulle abitudini di guida dei conducenti, costringendoli a comportamenti più responsabili.