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Il Trasporto pubblico locale in Italia: stato, prospettive e confronti internazionali

Nel momento forse più difficile della crisi economico-finanziaria che sta interessando non soltanto l’Italia ma l’intera Europa, la Fondazione Caracciolo ha scelto di trattare uno dei temi più delicati della mobilità urbana, quello del trasporto pubblico locale.

La scelta non è stata ovviamente casuale, ma ha tenuto conto del ruolo che i servizi pubblici di trasporto possono svolgere in un momento storico in cui la ristrettezza economica delle famiglie mette a serio rischio la “libertà di muoversi”.
Muoversi con l’automobile privata sembra oggi essere un lusso dal quale sempre più persone rischiano di essere escluse. Soltanto una valida offerta di efficienti soluzioni di trasporto pubblico può garantire quella libertà di circolazione, che, in quanto funzionale alla stessa realizzazione dell’individuo, è tutelata dalla Carta Costituzionale (art. 16 Cost.).

Trasporto pubblico locale

Il trasporto pubblico è parte integrante dell’offerta di mobilità delle moderne metropoli europee e di altrettanti importanti centri minori.

Tanto in periodi di crescita, quanto in fasi di crisi economica, moltissimi cittadini, sovente ob torto collo, ricorrono nei loro spostamenti quotidiani all’utilizzo di vettori del trasporto pubblico. In contesti urbani limitati nella forma, il tpl sembra il più valido strumento per rispondere alle esigenze di una rinnovata sensibilità alla mobilità sostenibile, ma il servizio pubblico deve essere un servizio di qualità.

La spesa degli italiani per l’automobile

L’automobile costa, infatti, in termini di tasse automobilistiche, di oneri assicurativi, di spese per l’acquisto del carburante, per il pagamento delle “multe” stradali e per un’altra serie di voci accessorie, che mensilmente incidono sulle spalle delle famiglie italiane. “La spesa degli italiani per l’Automobile” rappresenta un lucido strumento di analisi delle diverse voci di costo correlate all’uso dell’automobile.