“Roma insiste su un territorio vasto e composito, con una densità abitativa molto bassa e una popolazione di quasi 3 milioni di abitanti, sempre più interessati da dinamiche espansive verso le periferie e, quindi, con un pendolarismo sempre più accentuato, fattori che rendono arduo lo sviluppo di un servizio di trasporto pubblico capillare, efficiente ed economicamente sostenibile e, di conseguenza, rendono centrale l’uso dell’auto per le esigenze di lavoro e di vita quotidiana, con ricadute in termini di congestionamento e traffico veicolare.
Un insieme di mezzi in gran parte vetusti, altamente inquinanti, privi dei più performanti sistemi di assistenza alla guida, che impone politiche di mobilità in grado di contemperare le esigenze individuali di spostamento con quelle, irrinunciabili, di mitigazione degli impatti negativi che la circolazione urbana determina sulla sicurezza, sull’ambiente e sulla inclusività sociale.
L’adozione di una strategia di incremento qualitativo e quantitativo dell’offerta di strumenti di mobilità alternativi all’auto, in particolare il trasporto pubblico, a integrazione delle auspicabili misure strutturali di incentivo alla sostituzione dei veicoli, potrebbe accelerare il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’incidentalità stradale e delle emissioni inquinanti”. Lo ha affermato la presidente Giuseppina Fusco, aprendo oggi i lavori della Conferenza di presentazione dello studio La mobilità automobilistica a Roma, tenutasi in Campidoglio alla presenza dell’Assessore alla mobilità Eugenio Patanè.