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ACI – ISTAT. I nuovi dati sugli incindenti stradali, anno 2011

Mercoledì 31 ottobre alle ore 10,00, presso la sede dell’Automobile Club d’Italia in via Marsala 8 a Roma, sono stati presentati i nuovi dati ACI-ISTAT sugli incidenti stradali in Italia e in Europa.
Sono intervenuti il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, insieme al presidente dell’ISTAT, Enrico Giovannini, e al presidente della IX Commissione della Camera dei Deputati (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni), on. Mario Valducci.

Fondazione ACI “Filippo Caracciolo”: meno incidenti grazie anche a nuove tecnologie e veicoli più sicuri

Il presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Filippo Caracciolo, prof. Ennio Cascetta, interviene alla presentazione dei dati ACI-ISTATsugli incidenti stradali.

La riduzione del numero di morti sulle strade italiane, – 45,6% rispetto al 2001, è stata molto più marcata di quella relativa al numero di incidenti e feriti (solo -22%).
Il dato indica sicuramente uno sviluppo delle tecnologie e degli strumenti legati alle performance di sicurezza dei veicoli, come degli interventi normativi sulle infrastrutture per una mobilità sicura.
Il dato, sebbene confortante, non è però uniforme per tutte le tipologie stradali. Si rileva infatti che mentre nelle Autostrade si ha un -21 % di incidenti rispetto al 2001, nelle strade urbane la percentuale scende al – 15 %, fino ad arrivare nelle strade extraurbane(non autostradali) solo al – 9%.
I valori riscontrati evidenziano una carenza di interventi mirati nelle città, soprattutto nelle città di medie e grandi dimensioni. Le città italiane sopra i 250.000 abitanti hanno un tasso di incidentalità che supera di 2 volte e mezza quello delle corrispondenti città dell’Europa a 27.
Un altro dato significativo dal punto di vista della sicurezza e delle normative a tutela degli utenti della strada è che per la prima volta più del 50% delle vittime è rappresentato dai cosiddetti “utenti vulnerabili”: ciclomotori, motocicli, ciclisti e pedoni.
Insieme a questo dato complessivo va osservato che, negli ultimi 7 anni, diverse tipologie hanno visto tendenze diverse: mentre il numero di morti in incidenti con ciclomotori sono diminuiti del 57%, segno dell’efficacia degli ultimi interventi normativi, quale ad esempio la patente a punti, e tecnologici (sicurezza del casco), si riscontra una riduzione solo del 6% del numero di morti in incidenti che coinvolgono pedoni e del 20% per i ciclisti.
Per quel che riguarda le cause degli incidenti stradali, dall’analisi dei dati emerge clamorosamente che la prima causa, per le strade extraurbane, è la “guida distratta” o “andamento indeciso” (il 19%). Con una percentuale riscontrata ben maggiore persino di quella per guida a velocità elevata (11,5%). L’uso del cellulare in auto, come dimostrano anche precedenti studi dell’ACI, è percepito dall’88% degli utenti della strada come principale motivo di distrazione. Secondo ricerche consolidate nella letteratura, infatti, l’uso del cellulare produce un aumento dei tempi di reazione anche più elevato di quello prodotto dalla guida in stato di ebbrezza.
La Fondazione Filippo Caracciolo propone che venga messa in piedi una vera e propria Safety Review per verificare, a distanza di 10 anni dalla emanazione della normativa europea, la maggiore o minore efficacia dei provvedimenti presi nel nostro Paese (Codice della Strada, sistemi di rilevazione, interventi infrastrutturali) con l’obiettivo di individuare quale strada prendere nel prossimo decennio per raggiungere l’“Obiettivo 2020” dell’Unione Europea.