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71a Conferenza del Traffico e della Circolazione ACI

Chi guida l’auto che ci guida?”

Auto-matica. Il futuro prossimo dell’auto:connettività e automazione

Ottimizzazione del tempo e dello spazio, maggiore sicurezza e minor impatto ambientale. I benefici sociali ed economici attesi dallo sviluppo dei sistemi di connessione e cooperazione, per arrivare in futuro all’auto autonoma, sono molti.

Se tutte le auto circolanti fossero connesse ed autonome, nel mondo si risparmierebbero 200 miliardi di euro in spesa sociale per incidenti stradali e 50 miliardi di euro in minori consumi di carburante. Ogni euro investito nella connessione di veicoli ed infrastrutture produce benefici per più di tre euro.

Questi i dati salienti dello studio “Auto-matica”, realizzato dalla Fondazione ACI Filippo Caracciolo e presentato stamani in apertura della 71a Conferenza del Traffico e della Circolazione, organizzata a Roma dall’Automobile Club d’Italia per tracciare lo scenario di riferimento dell’auto a guida autonoma e dei veicoli connessi.

ACI sollecita la costituzione di un Osservatorio sulle trasformazioni della mobilità e due piattaforme nazionali, una per la gestione dei dati generati dalle auto e l’altra per il monitoraggio dell’incidentalità e delle infrazioni dei veicoli di nuova generazione. Il nostro Paese deve mantenere un ruolo di primo piano in tema di automobili.

“L’auto a guida autonoma è una sfida che dobbiamo vincere – ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI – senza farci trovare impreparati: il mondo già si muove, ma in Italia manca ancora un quadro preciso di regole per orientare e stimolare investimenti e progetti, tenendo conto anche della delicata fase di transizione con veicoli “umani” e “robot” a condividere le strade. Vanno poi sciolti i nodi su sicurezza stradale, adeguamento infrastrutturale, responsabilità civile e penale in caso di infrazioni ed incidenti, questioni assicurative, rischi di hackeraggio e privacy”.

“Partecipare e prepararsi, in attesa dell’auto del futuro – ha affermato Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Filippo Caracciolo – Centro Studi ACI – per tradurre in opportunità concrete le sfide che il processo di innovazione ci prospetta. Gli obiettivi sono: sicurezza per i cittadini, sviluppo per le imprese e per il lavoro, crescita e modernizzazione. Noi, come Centro Studi, proseguiremo nel monitoraggio del processo evolutivo in atto, per fornire contributi scientifici di conoscenza, di idee e di proposte”.

Leggi lo studio

 

AUTO-MATICA. Il futuro prossimo dell’auto: connettività e automazione

Ottimizzazione del tempo e dello spazio, maggiore sicurezza e minor impatto ambientale. I benefici sociali ed economici attesi dallo sviluppo dei sistemi di connessione e cooperazione, per arrivare in futuro all’auto autonoma, sono molti. Se tutte le auto circolanti fossero connesse ed autonome, nel mondo si risparmierebbero 200 miliardi di euro in spesa sociale per incidenti stradali e 50 miliardi di euro in minori consumi di carburante. Ogni euro investito nella connessione di veicoli ed infrastrutture produce benefici per più di tre euro. Questi i dati salienti dello studio, per tracciare lo scenario di riferimento dell’auto a guida autonoma e dei veicoli connessi.
Potremmo essere in vista di una svolta epocale: l’auto‐mobile (cioè capace di muoversi da sola) diventerà certamente più auto‐matica (cioè capace di fare da sola, non solo di muoversi). Crescono le aspettative tanto sul versante delle vendite quanto su quello dei benefici sociali ed economici;
Tema rilevante è anche quello attinente agli ostacoli, alle barriere e ai rischi relativi ad aspetti che vanno dalla reale accettazione del mercato di livelli di automazione spinti alla necessità di modificare le norme che regolano sia i criteri di omologazione delle nuove tecnologie, sia la circolazione stradale e, infine, l’uso dei numerosi dati trasmessi dalle auto stesse (dati che possono avere una natura privata o pubblica), all’opportunità di costruire un percorso di collaborazione transnazionale (almeno europeo) per coordinare le iniziative promosse dai diversi paesi.
Bisogna poi aggiungere i rischi causati da un possibile uso distorto delle innovazioni tecnologiche, che potrebbe, contraria‐ mente alle aspettative, causare un peggioramento della situazione – sia dal punto di vista della sicurezza stradale sia da quello della congestione stradale (con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe) – tanto nel periodo di transizione (quando convivranno auto tradizionali con auto sempre più connesse e dotate di sistemi di guida automatica) quanto in un ipotetico periodo successivo (possibile?) in cui tutte le auto saranno a guida automatica.
Dallo studio emergono allora alcune osservazioni e proposte, ritenute necessarie per accompagnare e controllare questo inevitabile processo di innovazione verso nuove forme di mobilità, si spera, sempre più sicure e sostenibili.