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Le variabili emissive dell’auto elettrica: ricarica, utilizzo e stili di guida

In una realtà a crescente tasso di connessione, l’informazione disponibile genera nuova consapevolezza, con consumatori maggiormente attenti e curiosi, che esigono da marchi e imprese la messa in atto strategie di sostenibilità la cui efficacia sia provata dalla considerazione delle condizioni reali di utilizzo. Lo sviluppo sostenibile non viene più percepito come rinuncia a comfort e benessere ma come un efficientamento della tecnologia capace di garantire gli stessi standard qualitativi con minore impatto ambientale e, preferibilmente, anche con un risparmio economico. In questo panorama risulta dunque interessante uno studio di casi reali di utilizzatori di veicoli elettrici raggruppabili per caratteristiche specifiche in cosiddetti cluster. Il tutto in un contesto in cui il tema delle Smart City è ormai argomento di grande interesse a livello nazionale ed internazionale correlato (a nostro modo di vedere, in modo imprescindibile) al concetto di sostenibilità, maggiore attenzione alla qualità ambientale, ottimizzazione delle risorse e maggior focus sui bisogni dei cittadini portano alla necessità di ripensare gli spazi urbani, con l’obiettivo da un lato di migliorare la qualità di vita delle persone e, dall’altro, di salvaguardare il nostro Pianeta.

Per una transizione ecorazionale della mobilità automobilistica italiana

La transizione energetica della mobilità verso la neutralità carbonica al 2050, scandita da numerose tappe intermedie (Agenda 2030), rappresenta una sfida complessa in cui il doveroso conseguimento degli obiettivi ambientali deve essere perseguito salvaguardando i fabbisogni del sistema economico e sociale, in un contesto in cui larga parte del pianeta è in piena fase di sviluppo ed è destinato a veder crescere rapidamente la domanda energetica. Agire rapidamente ma con discernimento sfruttando la transizione energetica per generare lavoro e sviluppo, significa riuscire ad avviare processi di decarbonizzazione contenendo i contraccolpi economici sul comparto industriale già fortemente provato dalla crisi economica indotta dalla pandemia da Sars-Cov-2. Il documento è finalizzato a richiamare l’attenzione politica sulle molteplici variabili dei processi evolutivi in atto, in particolare sull’interazione delle azioni adottate e sugli effetti inquinanti ed ambientali correlati alle possibili scelte di decarbonizzazione.

Muoversi con Energia

Nasce l’Osservatorio permanente sull’evoluzione energetica per l’autotrazione.

ENI, SNAM, ENEL, ENEA, IM-CNR, CONFINDUSTRIA ENERGIA, UNIONE PETROLIFERA, ASSOGASMETANO, ELETTRICITÀ FUTURA, FCA, RSE, RIE, FONDAZIONE CARACCIOLO ACI

Monitorare il complesso scenario della transizione energetica e i suoi mutamenti, attraverso l’analisi critica di una serie di tavoli tematici che vedranno impegnati Eni, Snam, Enel, Enea, IM-CNR, Confindustria energia, Unione petrolifera, Assogasmetano, Elettricità futura, FCA, RSE, RIE e Fondazione Caracciolo ACI.
È questo il senso dell’Osservatorio ACI “Muoversi con Energia”, che si è insediato il 22 marzo a Roma per analizzare le strategie industriali e politiche con le quali l’Italia – rispettando gli equilibri economici del sistema Paese – intende raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI: “La sfida più urgente per il mondo dell’auto è quella di ridurre l’inquinamento. Azione prioritaria la sostituzione del parco circolante con autoveicoli dotati di motori di nuova generazione in grado di sfruttare qualunque sistema di propulsione e rispondere in modo efficace all’esigenza di limitare i consumi energetici e le emissioni allo scarico”.
Giuseppina Fusco, Presidente della Fondazione Caracciolo centro studi ACI: “Mettere insieme i più importanti attori coinvolti nel settore e dare continuità e chiarezza ad un dibattito di grande importanza per il nostro Paese era una sfida ed oggi è realtà. Questa è una giornata importante, perché ‘Muoversi con energia’ sancisce l’impegno convinto delle istituzioni, del mondo della ricerca, dell’industria e di tutti gli operatori verso una mobilità sempre più inclusiva e sostenibile”.

Mercoledì 18 aprile, primo tavolo tecnico a Roma: “Lo sviluppo tecnologico dell’autotrazione”.

Muoversi meglio in città per muovere l’Italia

Il Rapporto fotografa i livelli di congestione e di incidentalità nei principali centri urbani, confrontando dati e statistiche a livello internazionale e individuando possibili soluzioni per colmare subito il gap che ci divide dall’Europa.

La strada per Kyoto

La combustione di tanto petrolio, gas e carbone, ha innalzato vertiginosamente il livello di emissioni di CO2 in atmosfera. I grandi della terra hanno adottato, pertanto, un protocollo vincolante con cui si sono impegnati a tenere sotto controllo il livello di emissioni di CO2, in diversi comparti energetici e industriali. C’è un grande assente: il settore trasporti.

Centro Storico: “museo ghetto o motore di sviluppo?”

La problematica convivenza tra le esigenze di mobilità di un’intera comunità urbana e la connotazione del suo centro storico rappresentano uno dei più rilevanti effetti indotti dalla trasformazione delle funzioni urbane conseguenti ai cambiamenti economici e sociali, a dispetto di una forma rimasta pressoché immutata. I centri storici delle città rappresentano pertanto il centro di una mobilità che rischia di essere sempre più congestionata. Gli effetti si sentono in termini di tempi di percorrenza, inquinamento acustico e ambientale.