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MobItaly as a Service. Mobilità condivisa nelle grandi città italiane

La ricerca nasce con l’intento di analizzare e valutare i vantaggi e le prospettive della mobilità condivisa in Italia e in particolare sul fenomeno conosciuto come MaaS (Mobility as a Service). La pubblicazione è suddivisa in due volumi: il primo focalizzato sulla fotografia del presente, il secondo sulle previsioni di cambiamento al 2025.
I dati, in larga parte inediti, contenuti nel lavoro, sono il frutto di informazioni fornite in modo mirato dagli operatori del comparto, da test sul campo realizzati dai ricercatori sulle strade della Capitale nonché dall’utilizzo di database esclusivi. In particolare, l’analisi sui costi connessi all’utilizzo combinato dei servizi in sharing con servizi di trasporto collettivo si basa su una serie di informazioni contenute nelle scatole nere di un campione di oltre tre milioni di veicoli e poi elaborate. Ad integrazione della prima fase della ricerca, nel secondo volume, sono state raccolte ed analizzate le opinioni di un panel di eccellenza composto da 18 esperti, rappresentanti del mondo istituzionale, accademico e produttivo, chiamati a confrontarsi su alcune ipotesi previsionali legate allo sviluppo dei servizi di Mobility as a Service e, più in generale, sul futuro della mobilità.

Gli effetti dell’AEB nella riduzione dei sinistri

L’indagine si inserisce in un percorso di ricerca iniziato nel 2019 con un approfondimento sul rischio di incidentalità derivante dai diversi modelli di auto in funzione delle tecnologie per la sicurezza presenti a bordo, attraverso l’analisi dei dati di incidentalità, di veicoli dotati di scatole nere, in funzione della percorrenza annua.
Lo studio ha inteso valutare gli effetti dell’introduzione di sistemi del tipo AEB (Autonomous Emergency Braking – ADAS), in questo ulteriore progetto di ricerca focalizzato su quegli incidenti che possono trarre beneficio da tale sistema, “il tamponamento”, cercando al contempo di limitare gli effetti di disomogeneità tecnologica e di efficienza nella comparazione fra veicoli di età diversa.
A tal fine, è stato effettuato un complesso lavoro di integrazione dei dati delle scatole nere con quelli provenienti dal Data Base ACI – ISTAT sulla natura degli incidenti, e i dati del Pubblico Registro Automobilistico per l’analisi dei modelli e anno di immatricolazione di ciascun veicolo coinvolto nell’incidente. La ricerca ha valore sperimentale e innovativo di grande importanza: oltre 3 milioni di veicoli monitorati e 25 miliardi di km percorsi. Dallo studio, per esempio, emerge che la riduzione dei sinistri per tamponamento nei veicoli con meno di 3 anni è stimata al 45%: in media, quasi 1 tamponamento su 2 è evitato grazie a tale tecnologia. Un dato non trascurabile se si considera che gli incidenti per tamponamento rappresentano circa un terzo del totale.

Gli effetti dell’AEB nella riduzione dei sinistri

Roma, 13 ottobre 2020, ACI e Bosch presentano i risultati dello studio Gli effetti dell’AEB nella riduzione dei sinistri. Il sostegno della tecnologia nella lotta agli incidenti.

Lo studio, realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) del Politecnico di Torino, si inserisce in un percorso di ricerca iniziato nel 2019 con un approfondimento sul rischio di incidentalità derivante dai diversi modelli di auto in funzione delle tecnologie per la sicurezza presenti a bordo, attraverso l’analisi dei dati di incidentalità, di veicoli dotati di scatole nere, in funzione della percorrenza annua.

Quest’anno, la Fondazione ha inteso valutare gli effetti dell’introduzione di sistemi del tipo AEB, in questo ulteriore progetto di ricerca focalizzato su quegli incidenti che possono trarre beneficio da tale sistema, “il tamponamento”, cercando al contempo di limitare gli effetti di disomogeneità tecnologica e di efficienza nella comparazione fra veicoli di età diversa.

A tal fine, è stato effettuato un complesso lavoro di integrazione dei dati delle scatole nere con quelli provenienti dal Data Base ACI – ISTAT sulla natura degli incidenti, e i dati del Pubblico Registro Automobilistico per l’analisi dei modelli e anno di immatricolazione di ciascun veicolo coinvolto nell’incidente.

La ricerca ha valore sperimentale e innovativo di grande importanza: oltre 3 milioni di veicoli monitorati e 25 miliardi di km percorsi.

La riduzione dei sinistri per tamponamento nei veicoli con meno di 3 anni è stimata al 45%: in media, quasi 1 tamponamento su 2 è evitato grazie a tale tecnologia. Un dato non trascurabile se si considera che gli incidenti per tamponamento rappresentano circa un terzo del totale.

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La frontiera tecnologica nella lotta agli incidenti stradali. Il ruolo degli ADAS

Lo studio affronta e valuta l’efficacia dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS) e il loro impatto sulla sicurezza dei veicoli. La ricerca, basata sui dati provenienti dalle “scatole nere” di un campione di 1,5 milioni di veicoli nel 2017 e 1,8 milioni nel 2018, analizza l’esposizione al rischio di diversi modelli di auto vendute in Italia, considerando per la prima volta i chilometri percorsi dalle vetture.