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Sharing mobility a Roma- Luci e ombre della nuova mobilità

Articolo pubblicato su Rivista Onda Verde n. 43 Settembre- Ottobre

Nuovi modelli di mobilità in ambito urbano. La Sharing mobility a Roma

La mobilità locale, considerata nei suoi orizzonti urbani ed extraurbani, sta attraversando un’importante evoluzione, che vede emergere nuovi servizi e sistemi di spostamento sempre più integrati e interconnessi. L’adozione di un nuovo approccio alla mobilità ha sicuramente contribuito a caratterizzare questo processo; un approccio sempre più imperniato su una nuova visione ecologica del sistema degli spostamenti, teso, negli intenti, a rispondere in maniera sostenibile alle esigenze degli utenti.

Il cambiamento in atto è apparso ancora più evidente nel corso dell’emergenza sanitaria che, purtroppo, non può dirsi ancora completamente superata. Le repentine variazioni della domanda di mobilità, diretta conseguenza dei provvedimenti emergenziali di restrizione agli spostamenti, hanno messo duramente alla prova sistemi, come il trasporto pubblico locale, caratterizzati da orizzonti di programmazione decisamente rigidi. Nel contesto emergenziale che stiamo attraversando, la mobilità individuale si è, pertanto, nuovamente confermata come un fattore imprescindibile per far fronte alle esigenze di spostamento quotidiane.

Nuovi servizi si sono affacciati in un mercato, quello della mobilità innovativa, che da diversi anni cerca una propria identità nel territorio di confine tra il mondo dei servizi della società dell’informazione (informatica e telecomunicazione), improntati a logiche di accessibilità e libero mercato, e i servizi di trasporto pubblico, caratterizzati, al contrario, da regolazioni stringenti, orientate al perseguimento di interessi pubblici di rilevante importanza per la collettività.

Lo studio illustra in modo sintetico l’evoluzione, negli ultimi anni, del fenomeno, a livello europeo e nazionale, per poi concentrare l’attenzione sul territorio della Capitale con tutte le sue peculiarità ed esigenze specifiche, evidenziando temi e spunti di riflessione che possano contribuire alla maturazione di politiche sempre più sostenibili di mobilità locale.

Nella prima parte, viene tracciato il quadro complessivo dell’offerta e della domanda di sharing mobility in ambito nazionale, con uno sguardo alla cornice europea, attraverso la presentazione dei dati relativi: da un lato, alla quantità e tipologia di servizi attivi sul territorio, dimensione e qualità delle flotte di veicoli impiegati; dall’altro, al numero di noleggi e caratteristiche tipiche di utilizzo. A seguire, lo studio, si focalizza sugli scenari tipici di utilizzo della mobilità in sharing nel territorio della Capitale, per tentare di comprendere come, e quanto, questi servizi siano realmente utilizzati dai cittadini.

La seconda parte dello studio si concentra sull’analisi del quadro regolatorio dei servizi di sharing mobility, la cui definizione continua a rappresentare una sfida ormai ineludibile per il Legislatore nazionale e locale.

La raccolta dei dati utilizzati e la loro corretta interpretazione ha rappresentato, anche in questa occasione, una sfida, poiché il monitoraggio dei servizi di sharing mobility, secondo modalità strutturate ed estese, è attività recente che si è consolidata, in particolare, in occasione della rapida diffusione di servizi di micromobilità. Non esiste, pertanto, una serie storica consistente riferita alle dinamiche dei servizi di sharing. Per questo motivo, i dati acquisiti, in particolare grazie alla collaborazione di Roma Capitale e di alcuni operatori del settore, sono largamente riferiti alle annualità 2020 e 2021 e sono, pertanto, fortemente influenzati dalle conseguenze, dirette e indirette, dell’emergenza sanitaria ancora parzialmente in atto. Molte delle analisi e delle conclusioni a cui l’esame dei dati può far approdare oggi dovranno essere oggetto di riesame nel corso dei prossimi anni.

MobItaly as a Service. Mobilità condivisa nelle grandi città italiane

La Fondazione Filippo Caracciolo di ACI presenta all’Executive Master in Circular Economy Management della Luiss Business School uno studio sui vantaggi e le prospettive della mobilità condivisa in Italia.

Lo studio, attraverso un lavoro di ricerca e approfondimento durato quasi due anni, intende fornire un contributo di conoscenza al dibattito sull’evoluzione della mobilità, e in particolare sul fenomeno conosciuto come MaaS (Mobility as a Service): la mobilità condivisa.

La pubblicazione è suddivisa in due volumi: il primo focalizzato sulla fotografia del presente e il secondo sulle previsioni di cambiamento al 2025.

dati, in larga parte inediti,contenuti nel lavoro sono il frutto di informazioni fornite in modo mirato dagli operatori del comparto, da test sul campo realizzati dai ricercatori della Fondazione sulle strade della Capitale nonché dall’utilizzo di database esclusivi della Fondazione dell’ACI. In particolare, l’analisi sui costi connessi all’utilizzo combinato dei servizi in sharing con servizi di trasporto collettivo si basa su una serie di informazioni elaborate dalla Fondazione sulla base dei dati contenuti nelle scatole nere di un campione di oltre tre milioni di veicoli.

Ad integrazione della prima fase della ricerca, nel secondo volume, sono state raccolte ed analizzate le opinioni di un panel di eccellenza composto da 18 esperti, rappresentanti del mondo istituzionale, accademico e produttivo, chiamati a confrontarsi su alcune ipotesi previsionali legate allo sviluppo dei servizi di Mobility as a Service e, più in generale, sul futuro della mobilità.

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MobItaly as a Service. Mobilità condivisa nelle grandi città italiane

La ricerca nasce con l’intento di analizzare e valutare i vantaggi e le prospettive della mobilità condivisa in Italia e in particolare sul fenomeno conosciuto come MaaS (Mobility as a Service). La pubblicazione è suddivisa in due volumi: il primo focalizzato sulla fotografia del presente, il secondo sulle previsioni di cambiamento al 2025.
I dati, in larga parte inediti, contenuti nel lavoro, sono il frutto di informazioni fornite in modo mirato dagli operatori del comparto, da test sul campo realizzati dai ricercatori sulle strade della Capitale nonché dall’utilizzo di database esclusivi. In particolare, l’analisi sui costi connessi all’utilizzo combinato dei servizi in sharing con servizi di trasporto collettivo si basa su una serie di informazioni contenute nelle scatole nere di un campione di oltre tre milioni di veicoli e poi elaborate. Ad integrazione della prima fase della ricerca, nel secondo volume, sono state raccolte ed analizzate le opinioni di un panel di eccellenza composto da 18 esperti, rappresentanti del mondo istituzionale, accademico e produttivo, chiamati a confrontarsi su alcune ipotesi previsionali legate allo sviluppo dei servizi di Mobility as a Service e, più in generale, sul futuro della mobilità.