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Per una transizione ecorazionale della mobilità automobilistica italiana

La transizione energetica della mobilità verso la neutralità carbonica al 2050, scandita da numerose tappe intermedie (Agenda 2030), rappresenta una sfida complessa in cui il doveroso conseguimento degli obiettivi ambientali deve essere perseguito salvaguardando i fabbisogni del sistema economico e sociale, in un contesto in cui larga parte del pianeta è in piena fase di sviluppo ed è destinato a veder crescere rapidamente la domanda energetica. Agire rapidamente ma con discernimento sfruttando la transizione energetica per generare lavoro e sviluppo, significa riuscire ad avviare processi di decarbonizzazione contenendo i contraccolpi economici sul comparto industriale già fortemente provato dalla crisi economica indotta dalla pandemia da Sars-Cov-2. Il documento è finalizzato a richiamare l’attenzione politica sulle molteplici variabili dei processi evolutivi in atto, in particolare sull’interazione delle azioni adottate e sugli effetti inquinanti ed ambientali correlati alle possibili scelte di decarbonizzazione.

75^ Conferenza del Traffico e della Circolazione ACI

La transizione energetica della mobilità deve essere sostenibile

“La transizione energetica della mobilità deve essere ecorazionale, quindi sostenibile in chiave ecologica, economica e sociale”. Lo ha affermato il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, aprendo oggi a Roma i lavori della 75a Conferenza del Traffico e della Circolazione. Il confronto istituzionale organizzato dall’ACI, al quale è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, è stato stimolato dai dati dello studio della Fondazione Filippo Caracciolo, intitolato “Per una transizione ecorazionale della mobilità automobilistica italiana”. Il documento è finalizzato a richiamare l’attenzione politica sulle molteplici variabili dei processi evolutivi in atto, in particolare sull’interazione delle azioni adottate e sugli effetti inquinanti ed ambientali correlati alle possibili scelte di decarbonizzazione.

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74^ Conferenza del Traffico e della Circolazione

Questa mattina, alla presenza del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, è stato presentato a Roma lo studio “Per una transizione energetica eco-razionale della mobilità automobilistica”, realizzato da Fondazione Caracciolo – il Centro Studi dell’Automobile Club d’Italia –, ENEA e CNR-Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti .

L’approfondito studio della Fondazione Caracciolo ci consegna un chiaro e reale scenario sul futuro della nostra mobilità – ha dichiarato il Presidente ACI, Ing. Angelo Sticchi DamianiGrazie alla costante evoluzione delle tecnologie, alla naturale crescita dell’elettrificazione dei veicoli e alle spontanee scelte del mercato, progressivamente e senza forzature, è possibile raggiungere una nuova mobilità sostenibile, che salvaguardi il diritto universale alla mobilità, specie nelle aree metropolitane, e garantisca un significativo miglioramento della qualità dell’aria e la tenuta del forte settore automotive italiano. La transizione eco-razionale della mobilità – ha proseguito Sticchi Damiani – consentirà di raggiungere il contenimento delle emissioni di C02 su livelli prossimi agli obiettivi fissati dall’Europa al 2030. Un’ulteriore auspicabile accelerazione di questo percorso potrà arrivare dal sostegno a rottamare le vecchie auto da Euro 0 a 3, le più inquinanti, con auto più sicure e avanzate, quali, ovviamente, le ultimissime Euro 6d e come anche le recenti e più accessibili Euro 4 e Euro 5.”  

“Ciascun motore e vettore energetico – ha sottolineato Giuseppina Fusco, Presidente della Fondazione Caracciolo – apporterà un contributo importante agli obiettivi di decarbonizzazione nel nostro Paese, in virtù degli investimenti in atto e in programma per i prossimi anni. È necessario, quindi, un quadro regolatorio chiaro e certo che, in ottica di neutralità tecnologica, consenta alle imprese di proseguire nelle strategie di investimento, leva centrale dell’evoluzione energetica dell’automobile, potendo contare su una prospettiva di lungo termine definito. Le scelte di policy – ha concluso la Presidente Fusco – dovranno essere fondate su criteri di eco-razionalità, che coniughino le esigenze ambientali con quelle economiche e sociali, così da conseguire l’obiettivo minimizzando i costi per la collettività”.

 

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Per una transizione energetica eco-razionale della mobilità automobilistica

Grazie agli sforzi congiunti tra industria dell’auto e dell’energia, e ai significativi risultati già conseguiti dai veicoli benzina e diesel in fatto di riduzione delle emissioni inquinanti (PM, CO, NOx), l’Italia riuscirà a sfiorare l’obiettivo 2030 – ridurre a 49 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti le emissioni di “gas serra” – in uno scenario tendenziale che non prevede politiche incentivanti.
Il settore automobilistico, infatti, contribuirà per 54,5 Mt di CO2 eq, sforando l’obiettivo solo dell’11 per cento. Per ridurre i 5 milioni di tonnellate di CO2 eq in eccesso, occorrerà, invece, adottare politiche che incentivino la sostituzione dei mezzi di trasporto più vecchi e più inquinanti, sia pubblici che privati, e promuovano il trasporto pubblico e la mobilità condivisa e ciclopedonale. È questo, in estrema sintesi, quanto emerge dallo Studio.

Muoversi con Energia “Per una evoluzione energetica ecorazionale nel campo dell’autotrazione”

 

Il 3 luglio scorso si è riunito a Roma, nella sede dell’Automobile Club d’Italia, l’Osservatorio Muoversi con Energia.

Nel corso del Workshop Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Caracciolo, ha presentato la Relazione conclusiva dei lavori dell’Osservatorio (2018-2019).

In particolare, la presidente Fusco ha illustrato alcune proposte tematiche per il prosieguo dei lavori dell’Osservatorio, che sono state condivise da tutti i partecipanti e per questo saranno oggetto di approfondimento nel corso dei prossimi Tavoli tecnici.

Hanno partecipato all’incontro i componenti permanenti dell’Osservatorio: ACI, ENI, SNAM, ENEL, ENEA, CNR-Istituto motori, Confindustria energia, Unione petrolifera, Assopetroli, Assogasliquidi Federchimica, Assogasmetano, Federmetano, Elettricità Futura, FCA, Unrae, Anfia, RSE, Rivista Energia, IP-Italiana Petroli, Assocostieri ed i rappresentanti del mondo accademico ed industriale.

Per una evoluzione energetica ecorazionale nel campo dell’autotrazione

Il tema della riduzione delle emissioni in termini di CO2è divenuto negli ultimi anni il fulcro del dibattito sugli scenari futuri dei mercati energetici. Si tratta di una sfida per l’immediato presente, che riguarda direttamente il mondo dell’auto e, più in generale, della mobilità.
La Relazione conclusiva dei lavori dell’Osservatorio è il frutto di un dibattito per quanto possibile obiettivo ed un confronto tra gli attori che, almeno a livello nazionale, sono coinvolti nelle dinamiche tecnologiche dell’industria automobilistica e nella produzione dei combustibili del presente e del futuro prossimo. Sono presentati i primi risultati delle analisi e dei correlati dibattiti, esposti in modo da rendere accessibile anche a un pubblico non specializzato i nodi problematici attorno a cui essi ruotano. Lo stato attuale e l’evoluzione delle normative europee e mondiali sulle emissioni, l’impatto dell’attuale parco circolante italiano sull’inquinamento urbano, in termini di tipologia di motorizzazione circolante e relativa tecnologia per il controllo delle emissioni, la sostenibilità ambientale ed economica delle diverse tipologie di motori, anche rispetto alle future normative ambientali (diesel, benzina, gas, ibrido e “tutto elettrico”). Il ruolo del petrolio in uno scenario prospettico di medio e lungo termine, in risposta al crescente fabbisogno di energia nel settore dei trasporti e gli sviluppi e il contributo del settore del gas naturale per la transizione energetica, le opportunità e i rischi per il sistema elettro-energetico nazionale derivante da una possibile diffusione, allo stato embrionale, dei veicoli elettrici e sull’ impatto ambientale che potrebbe discendere dalla produzione massiva dei sistemi di accumulo. Infine alcune novità introdotte dalla recentissima Direttiva n. 2001/2018/UE (RED II) e sulla situazione nazionale del mercato dei combustibili alternativi e degli incentivi previsti dalla legislazione vigente nel nostro Paese.